Ancora un puntuale intervento di Gabriele Olini su un problema rilevante e legato al mancato rispetto di quanto previsto sul recupero selettivo delle macerie. Chiederemo chiarimenti in proposito perché abbiamo bisogno di recupero selettivo e non di smaltimento indifferenziato
La Legge 229 – 2016 “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016” all’art. 28, comma 5, naturalmente confermata dalle Ordinanze successive, ha stabilito che:
“Non costituiscono rifiuto i resti dei beni di interesse architettonico, artistico e storico, nonché quelli dei beni ed effetti di valore anche simbolico appartenenti all’edilizia storica, i coppi, i mattoni, le ceramiche, le pietre con valenza di cultura locale, il legno lavorato, i metalli lavorati. Tali materiali sono selezionati e separati secondo le disposizioni delle competenti Autorità, che ne individuano anche il luogo di destinazione.” Si tratta di una disposizione molto chiara e che costituisce una direttiva non equivoca e di fatto inderogabile.
Gli obiettivi della Legge sono molteplici. Si tratta di:
- Recuperare l’immagine complessiva dei paesi colpiti e i singoli beni di interesse architettonico, artistico e storico, che sono sparsi in tutto il cratere e che rischiano di andare completamente perduti, con una grave scomparsa di beni culturali di grande rilievo, che hanno costituito la ricchezza di forme e di bellezza dell’area;
- Evitare lo spreco di risorse e materiali che possono essere recuperati e reimpiegati. Si tratta, infatti, in molti casi di materiale recuperabile e riciclabile, che non ha senso sprecare;
- Minimizzare la quota di materiale avviato a discarica per la riduzione del consumo di suolo e un minore impatto sull’ambiente.
I residenti sono preoccupati specie per i beni architettonici, per gli stemmi e i portali, ma anche per le pietre squadrate a mano dalle passate generazioni che componevano le case e che oggi non devono essere trattate come macerie da polverizzare.
E’ necessario, dunque, che le previsioni della Legge vengano rispettate con il recupero selettivo e che non si vada invece verso una raccolta indifferenziata. E’ importante rispettare le previsioni della legge, che costituiscono elemento vincolante per gli appalti alle Ditte che effettuano i lavori; diversamente vi potrebbe essere un contenzioso in sede amministrativa per il pagamento delle stesse. Bisogna, quindi, assolutamente impostare la raccolta secondo le modalità del recupero selettivo e svolgere opportune azioni di verifica e di miglioramento della procedura di raccolta.
Il Commissario, le Amministrazioni Comunali e tutte le Istituzioni coinvolte (Sovraintendenza) devono sollecitare e controllare che:
- le Ditte concessionarie effettuino il recupero selettivo delle macerie;
- venga garantito con le giuste modalità un diritto effettivo per i proprietari degli edifici crollati o danneggiati al recupero del materiale selezionato;
- le Ditte si dotino di personale qualificato per la Direzione dei Lavori; che adeguata formazione ed informazione sui criteri definiti dalla legge venga prevista per tutto il personale addetto alla raccolta, anche con affiancamento di personale più esperto; che i macchinari e le modalità di raccolta siano adeguati e compatibili con gli obiettivi definiti dalla legge;
- venga fatto un monitoraggio del recupero delle macerie e della loro destinazione e che dello stesso monitoraggio vi sia un esame congiunto con le Associazioni di riferimento della partecipazione a livello locale.